E soprattutto evviva tre volte quegli insegnanti pubblici che sono anche comunisti e gay. Anzi, lancio proprio un appello: chi si trova in questa precisa situazione batta un colpo, così almeno potrò offrirgli qualcosa, magari una cena o una bella risata. Perchè ho bisogno di liberarmi dalla rabbia e dalla vergogna che mi prendono tutte le volte che chi governa questo paese semina in giro semplificazioni e razzismo.
L’ultimo proclama riguardava tutta la scuola pubblica, tutti i comunisti e tutti i gay: più o meno robaccia. Stavolta è toccato a loro, ma poteva toccare agli atei, ai meridionali, agli stranieri, ai magistrati, alle donne, agli scrittori e ai giornalisti, a intere categorie o a singoli individui, a seconda dell’ispirazione e soprattutto della necessità del momento.
Di questo passo si arriverà all’omologazione degli esseri umani per decreto, con un bel marchio da apporre su quelli che non hanno le caratteristiche previste e poi, bene che vada, il loro accompagnamento alle frontiere.