Qui si vede il fondale,
sassi tondi nel fango grigio
come l’ardesia dei tetti
quando il lago li specchia non sai
quali siano più veri, se quelli
ancorati alla riva
o piegati sull’acqua
come sogni incerti
più avanti la fine si perde
in trasparenza scura,
uguale solo a se stessa
niente nasconde e niente mostra
muta ad ogni domanda
se il corpo l’attraversa muore
e in risalita rinasce