Qui si cammina senza mai toccare
quella luce che sgretola
le soglie oltre i portoni
e liscia le pietre
abbandonate sugli argini
se le rovesci scopri nella terra
vite minuscole che avevi già visto,
ossa schierate dietro il loro re
e poi genuflesse in confusione servile
piove e nemmeno fa giorno
in questa Thule di malati allo specchio
ma il vuoto dentro gli occhi è inganno
di bagliori appoggiati sul fondo,
una pietà minuscola
che nessuno ha firmato
sul corpo lungo del tempo
spinge con forza sovrumana
il vento che si sposta e lamenta
fosse almeno animale, almeno più vicino