Pulsano luci come vite
che erano, fuochi fatui
sospesi al soffitto
o resti nemmeno reali
nella scenografia che
omette lo scoppio
che invece ci fu, nella cloaca
di cielo che inghiottì rottami
d’ali e corpi disintegrati
nell’esplosivo e lo smog
poi ricaduti in mare
una guerra istantanea
finita nella pece nera
che nasconde tutto
anche l’ultimo s.o.s.
preghiera strozzata dall’acqua