La nebbia muove un agguato leggero
con la sua luce grigia
uguale ovunque
è un assedio che stringe
da levante a ponente
un rasentare mura
e guadagnare varchi
sfugge la piazza per nitore
di scale e loggiati,
dell’orologio che schiarisce la torre
con un tempo non nostro
perso a intrecciare i passi
con racconti
di scontri altrui,
di altre resistenze e mutamenti